Cinque consigli per resistere alla stretta del credito

5 consigli per resistere alla stretta del credito - Lettera43

Il problema dell’accesso al credito per le PMI promette di essere un tema caldo nel 2019 come (e forse più) lo è stato per il 2018.

Numerosi e inquietanti sono infatti i segnali di un ulteriore stretta creditizia in arrivo che giungono dal contesto macro economico, sia per fattori esterni (come le tensioni USA-Cina) che per fattori interni legati alla recente manovra economica approvata dal Governo.

Il Sistema finanziario si trova poi alle prese con i nuovi requisiti di capitale e la riduzione delle sofferenze imposte dalla BCE che produrranno un atteggiamento prudente e cautelativo nella concessione del credito alle imprese, soprattutto quelle meno strutturate come quelle italiane. Il focus del sistema bancario si sta infatti spostando dal sistema di ricavi basato sulla concessione del credito a uno di stampo prevalentemente assicurativo, anche in relazione ai nuovi principi IFR9 che fanno leva su concetti di Rischio e Perdite Potenziali.

Queste circostanze inducono a ritenere un decrescente interesse da parte del sistema bancario a concedere prestiti alle imprese nel corso del 2019  a cui va aggiunta anche la recentissima approvazione del Codice di Riforma della Crisi d’impresa (tra pochi giorni sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale) che promuovendo il nobile proposito di far emergere le latenti situazioni di crisi d’impresa, al fine di porvi rimedio, prima che diventino irreversibili, inevitabilmente produrranno in capo alle banche una condizione di stato di allarme preventivo temendo di subire limitazioni al recupero delle somme erogate, da parte delle future Autorità designate dalla riforma per il sostegno alle aziende in crisi.

Quindi, è estremamente importante che sia l’imprenditore il primo a cogliere i segnali crisi adottando un affidabile sistema di monitoraggio economico e finanziario, fornendo tempestivamente e accuratamente al sistema bancario, tramite il bilancio, tutte le informazioni necessarie al sistema bancario per dare la giusta valutazione al merito creditizio, ricordando con forza che l’atteggiamento omissivo oggi non paga più.

Ogni informazione mancante equivale sempre ad un segnale molto negativo che nella migliore dell’ipotesi si traduce in un sensibile aggravio degli oneri finanziari.

In questo quadro, l’articolo di “Lettera 43” saggiamente suggerisce 5 “consigli” pratici e di buon senso agli imprenditori per affrontare la stretta creditizia in arrivo:

  1. Controllare e pianificare ossessivamente la posizione di cassa manovrando per evitare qualsiasi problema con fornitori e banche; mantenere sempre una giacenza liquida di sicurezza per affrontare ritardi di incasso e imprevisti.
  2. Rinunciare a ordini e commesse con pagamenti eccessivamente lunghi o incerti (rischio credito) oppure assicurare i crediti dove possibile
  3. Abbandonare i clienti che offrono fatturato a margini eccessivamente bassi o negativi.
  4. Accelerare la presentazione del bilancio 2018 e migliorare il grado di trasparenza delle informazioni per prevenire riduzioni del credito e aiutare le società di rating nella valutazione.
  5. Sperimentare fonti di finanza non bancaria (fintech) per imparare a utilizzarle tempestivamente.

Eravate a conoscenza di questo quadro macro-economico e se si, quali sono le vostre strategie per affrontarlo?

Se volete saperne di più sul nostro software di monitoraggio della crisi d’azienda come previsto dalla legge 155/2017 – Riforma Fallimentare potete compilare il form sotto riportato.

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