Indicatori di allerta della Riforma Fallimentare: tasso di copertura del servizio del debito DSCR

indicatori di allerta della riforma fallimentare - tasso di copertura del servizio di debito

Torniamo a parlare della recente Riforma Fallimentare e in particolare degli indici di allerta. Con questo contributo in particolare trattiamo il Tasso di copertura del servizio del debito, uno degli indicatori necessari per valutare la sostenibilità dell’indebitamento aziendale e quindi della tenuta della continuità aziendale.

Indici di Allerta Crisi d’Impresa: il tasso di copertura del servizio di debito DSCR

Il “tasso di copertura del servizio del debito” è meglio noto come: DSCR – Debt Service Coverage Ratio.

DSCR = FCFF/(Debt + Of) = Flusso di cassa operativo/(Quota capitale annua debito + Oneri finanziari)

Questo indice di allerta esprime la capacità per l’impresa di generare flussi sufficienti per il servizio del debito nelle sue due componenti rappresentate da quota capitale e quota interessi. Esso è pari al rapporto, calcolato per ogni dato periodo dell’orizzonte temporale previsto per la durata dei finanziamenti, fra il flusso di cassa operativo generato dal progetto e il servizio del debito comprensivo di quota capitale e quota interessi.

Il tasso di copertura del servizio di debito è utilizzato per l’analisi della sostenibilità di un determinato livello di indebitamento permettendo di valutarne la rischiosità e il relativo costo. Un valore uguale o superiore all’unità rappresenta la capacità dell’investimento di liberare risorse sufficienti a coprire le rate del debito spettanti ai finanziatori.

Nella pratica il valore minimo è compresa tra 1,20 e 1,30 e comunque dipendono dal profilo di rischio del progetto (maggiore è il rischio, più alto è il livello richiesto)

Una questione che merita un approfondimento è quella relativa al valore da utilizzare al denominatore. Infatti, mentre al numeratore sappiamo che il flusso di cassa è rappresentato da quello operativo ( Free Cash Flow ) lo stesso non è altrettanto chiaro per quanto concerne il valore del debito. Sappiamo infatti che il valore complessivo del debito è dato dalla somma di:

  • A. Debito verso banche entro 12 mesi
  • B. Quota corrente dei debiti verso banche oltre 12 mesi
  • C. Altri debiti finanziari a breve termine
  • D. Debito finanziario corrente (A)+(B)+(C)
  • E. Debiti verso banche oltre 12 mesi
  • F. Altri debiti finanziari a lungo termine
  • G. Debito finanziario non corrente (E)+(F)
  • H. Totale Debiti finanziari (D)+(G)

Ebbene, quando nella formula parliamo di Debito, tale valore è rappresentato dalla somma tra Debito finanziario corrente e non corrente come indicato in tabella?

La risposta è che tale valore è rappresentato esclusivamente dalla quota di debito che l’impresa deve restituire o ha restituito in quell’anno. Per tale motivo, non essendo il valore dell’utilizzo del debito a breve verso banche (fido e sconto: affidamento a revoca ) soggetto a restituzione in quell’anno, l’unico valore da considerare è solo quello rappresentato dalla quota che effettivamente l’impresa deve restituire.

Chiaramente sarebbe diverso se per esempio la banca chiedesse all’impresa la restituzione di tutto o di quota parte del fido. In tal caso sarebbe opportuno aggiungere anche tale valore al numeratore.

E qual è invece il valore esatto degli oneri finanziari?

In questo caso ci sembra opportuno inserire il valore complessivo degli oneri finanziari come contabilizzati a bilancio, quindi sia il valore relativo al debito a lungo termine che quello relativo ai prestiti a breve termine. Questo perché il costo del debito, indipendentemente da quale debito va a remunerare, è comunque dovuto dall’azienda nell’anno di riferimento.

Se quindi per esempio l’azienda avesse debiti rappresentati solo dall’utilizzo di uno scoperto bancario, in questo caso al denominatore avremmo solo il valore degli oneri finanziari, mentre se la banca avesse chiesto il rientro di una quota parte del fido avremmo invece la somma di tale valore con gli oneri finanziari.

Tasso di copertura del servizio di debito DSCR: soglie

Le soglie di riferimento per il DSCR sono quindi le seguenti:

DSCR > 1,2 risultato soddisfacente

1< DSCR < 1,2 risultato nella media

DSCR < 1 risultato insoddisfacente

 

Il nostro approfondimento sugli indici di allerta per la crisi d’impresa termina qui. Se volete saperne di più sul nostro software di monitoraggio della crisi d’azienda come previsto dalla legge 155/2017 – Riforma Fallimentare potete compilare il form sotto riportato.

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